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Nella foro si vedono alcune mazzette colore per richiamare ai coori speciali

Problemi con i colori speciali?

Problemi con i colori speciali?

Non sono rare, purtroppo, contestazioni in merito alla stampa o alla produzione di un inchiostro speciale. Tipicamente i casi seguono una evoluzione di questo tipo:

  1. il cliente sceglie il colore da stampare da una mazzetta colore
  2. lo stampatore comunica i dati riportati sulla mazzetta all’inchiostraio
  3. l’inchiostraio formula e prepara l’inchiostro
  4. lo stampatore va in macchina e… il colore non è quello desiderato!
  5. lo stampatore chiama l’inchiostraio comunicando la non conformità
  6. l’inchiostraio assicura che, entro le normali tolleranze, il colore è quello specificato.

Non è il caso di attribuire colpe all’uno o all’altro, bensì di conoscere e utilizzare i metodi e gli strumenti che abbiamo a disposizione per evitare questi inconvenienti.

In ogni azienda grafica si possono trovare alcune mazzette colore. Si può facilmente verificare che lo stesso colore spesso appare diverso se osservato su mazzette differenti. Così come appare differente se osservato in condizioni di illuminazione diverse.

Ecco il punto fondamentale: il riferimento del colore deve essere univoco. Non importa quale sia, se scelto da una mazzetta colore, da un campione stampato o altro, ma certo è che, per essere riprodotto con una certa accuratezza, deve essere unico e uguale per tutti.

Ecco quindi alcuni consigli per ridurre il rischio di brutte sorprese quando si avvia la produzione.

  • Osservate il colore di riferimento (sia esso un colore della mazzetta, un campione stampato o altro) con l’illuminazione adeguata, ad esempio in una cabina colore. I controlli visivi sulla produzione dovranno essere effettuati nelle stesse identiche condizioni.
  • Rilevate con lo spettrofotometro i valori cromatici del riferimento concordato (meglio sarebbe rilevare i più completi dati spettrali, se il vostro strumento lo consente), con impostazioni strumentali: CIELAB 1976 D50/2°e con condizioni di misura M1, e salvate le misure in un file .cxf
  • Rilevate con lo spettrofotometro i valori L*a*b del supporto e salvate le misure in un file .cxf
  • Fornite all’inchiostraio i file .cxf e alcuni fogli del materiale su cui va effettuata la stampa, con i quali egli produrrà le tirelle di controllo
  • Qualora non vi sia possibile l’esportazione dei file .cxf, annotate i valori L*a*b ottenuti e comunicateli all’inchiostraio unitamente alle condizioni di misura utilizzate
  • Richiedete all’inchiostraio l’analisi cromatica e i dati di match dell’inchiostro con i dati forniti in precedenza

Attenzione: questa procedura non garantisce la precisione assoluta semplicemente per il fatto che quando si parla di riproduzione del colore la precisione assoluta non esiste. Senz’altro però ne aumenterà la accuratezza riducendo il rischio di contestazioni.

Buon lavoro!

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